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AIUTIAMO MOHAMMAD REZA HADDADI

Mohammad Reza Haddadi si trova nel braccio della morte della prigione di Shiraz. Ha trascorso più di metà della sua vita in carcere.

I giudici lo hanno ritenuto colpevole di un omicidio, assieme ad altri tre complici, durante un furto d’auto nella città di Kazerun.

Come in molti altri casi del genere, è emerso che i complici, tutti maggiorenni, lo avevano convinto ad accusarsi dell’omicidio, promettendogli anche una ricompensa, spiegandogli che in quanto minorenne non sarebbe stato messo a morte. Con quest’inganno, Mohammad si dichiarò inizialmente colpevole.

Finora, convincere la giustizia iraniana del contrario non è stato possibile. Per ben sei volte la sua esecuzione è stata annunciata per poi essere annullata a seguito delle proteste internazionali.

Ma Hossein Ahmadi-Niaz, uno dei suoi avvocati, non demorde. Come ha dichiarato a Iran Human Rights, essendo stato dimostrato nel corso del lungo procedimento giudiziario che Mohammad non aveva raggiunto una maturità intellettuale sufficiente da rendersi conto delle conseguenze del reato che stava compiendo, la sua confessione ai sensi dell’articolo 91 del codice penale islamico del 2013, non ha alcun valore legale. La Corte suprema sta attualmente esaminando un ricorso basato su questo punto.

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